Il tema del prossimo Congresso dell’AMP verte su un binario che tocca un punto fondamentale della pratica analitica. Il titolo propone due termini ripresi dall’ultimo insegnamento di Lacan, quello che più si spinge a esplorare le possibilità estreme dalla pratica psicoanalitica, mettendo in questione quel che Freud considerava come manifestazioni residue, non trattabili attraverso l’interpretazione. Per Lacan la verità è debole rispetto al reale, che resiste al senso e che è refrattario al logos. I testi della raccolta mostrano una dialettica tra quel che si può dire, quel che passa attraverso il senso, e quel che è invece impossibile dire, il reale, che passa attraverso un nuovo uso e non attraverso un nuovo senso. Semblants et sinthome (che abbiamo tradotto con parvenze e sintoma) sono i poli di questa dialettica e danno il titolo al Congresso. Semblant è un termine che comprende sia il simbolico sia l’immaginario, e contrasta con il reale. Sinthome viene da Lacan usato per differenziare il sintomo interpretabile da quello che, puro segno di godimento, è un’opacità non ulteriormente riducibile. Questo binario ha una posta in gioco clinica e politica. Sul piano clinico mostra le possibilità di una pratica che avanza con le parole, ma che non è pura chiacchiera, perché attraverso le parole, cioè le parvenze, circoscrive il reale facendo di un ostacolo una risorsa. Sul piano politico mostra che la scienza e la tecnica non sono il solo modo di trattamento del reale. Nella scienza il reale è quello che risponde al calcolo. Il reale del soggetto è invece senza legge, non risponde al calcolo, e segue piuttosto la via dell’invenzione.
Scilicet. Parvenze e sintoma, Franco Angeli, Milano, 2009.